giovedì 19 gennaio 2017

LEO ALATI : FUORI LUOGO I COMMENTI SULLO SCIOPERO DELLA FAME DI SELLARO SUL LAVORATORE LICENZIATO DALLA DITTA ALL'INTERNO DI IBP

In una telefonata serale al blog, il Segretario Provinciale del Partito Socialista e Vice Segretario Regionale del partito stesso ed  ex amministratore locale Leo Alati esprime la sua sorpresa e la sua contrarietà ad alcuni commenti apparsi sul blog sul post dedicato alla decisione di Salvatore Sellaro di scendere in sciopero della fame per sensibilizzare chi di dovere contro il licenziamento di un lavoratore e delegato sindacale in una ditta all'interno della IBP di Crescentino .

Dice Alati che la difesa dei lavoratori e' stata sempre prerogativa del partito di cui fa parte e la solidarietà verso un lavoratore licenziato e' doverosa,  sarà poi un giudice a decidere se la causa del licenziamento e' giusta o sbagliata,  visto che non e' vero come si afferma in un commento che tutte le leggi che difendono i diritti di chi lavora siano state abrogate e si cita a proposito
quella che difende l'attività sindacale all'interno di una azienda.


L'azione di Sellaro e' quindi uno stimolo per fare chiarezza sulle cause e sugli scenari che hanno portato all'interruzione del rapporto di lavoro oltre che un forte appello a che le autorità competenti battano un colpo ; Alati ricorda anche di essere stato presente ad altre azioni simili di Sellaro  ( per altro testimoniate anche su questo blog n,d,r, ) , quindi non e' un mezzuccio per la sua visibilità personale,

Alati risponde anche a chi accusa i due di manovre pre elettorali ( piuttosto anticipate n.d.r.) ;  fare il Sindaco oggigiorno, riflette A
lati, e' piuttosto faticoso,  non c'è piu' una organizzazione politica che possa dare una mano e che possa poi far crescere nel territorio il Sindaco che abbia ben governato, inoltre  a Crescentino non ci sarà la fila per farsi eleggere primo cittadino, Greppi presta la sua opera gratis e si immagina che anche il prossimo primo cittadino debba seguire questa via,  in piu' e' diventato un lavoro impegnativo e rischioso, quindi e' un puro atto di generosità verso la popolazione e tanto di cappello a Greppi e a Venegoni per averlo fatto piu' volte.

Alati  poi chiude con un pensiero: non e' bello ironizzare sulla pelle di un operaio licenziato e nemmeno su una persona che decide di fare lo sciopero della fame per difendere un diritto altrui,  le sciocchezze sul farlo per dimagrire e sui consigli che Alati avrebbe dato lasciano il tempo che trovano.

Qui si chiude la riflessione di Alati, mi venga consentita una mia riflessione:  Ancora una volta i commenti trascendono il post che trattava solamente la notizia dello sciopero della fame di Sellaro a difesa dei diritti di un lavoratore,  non una parola ho scritto sulle cause che devono essere accertate da autorità competenti, ovviamente qualcuno dei commentatori ha riportato quanto scritto da un organo di stampa ed e' iniziata la sarabanda.  Se la Voce o la Periferia o qualche altro organo di informazione decide di scrivere che tre salami vanno in barca non e' oggetto del mio post, quindi si evitino commenti che vadano oltre a quello che e' riportato  SU QUESTO BLOG; al contrario si generano poi discussioni che su argomenti come questo possono diventare piuttosto delicate

Tra l'altro anche Leo Alati e' un blogger,  cliccate per il suo blog il seguente indirizzo:

www.larisaia.altervista.org

Colloquio raccolto da Mauro Novo per
Mauro at large

4 commenti:

  1. Ibp non ha licenziato nessuno. Cosa scrive blogger?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ho detto chiaramente che lavorava alle dipendenze di una ditta all'interno di IBP

      Elimina
    2. Ma intanto ha modificato il titolo del post :-)

      Elimina
  2. Solo una precisazione.. fortunatamente non tutte le leggi in difesa dei diritti del lavoratori sono state abrogate, ho fatto un discorso per eccesso, ma sono state ridotte ai minimi termini. Se si lascia la possibilità di licenziare facilmente non è che poi una volta che sei disoccupato ti preoccupi di quali diritti ti sono restati.

    RispondiElimina